Cantiere Costaguta

Dal sito www.voltriweb.it

Il varo Cantiere di primissmo ordine con sede a Voltri ha come principali fautori di questo successo i fratelli di Ugo ed Attilio Costaguta, assieme a Fava.
Le barche che nascono in questo cantiere conquistano prestigiosi premi e dimostrano di essere al centro del mondo velico nazionale ed intarnazionale dell'epoca.
La progettazione di questi yacht è frutto della loro abilità ed esperienza. Inizialmente vengono varate barche disegnate da Ugo Costaguta ma sotto la direzione del fratello Attilio.

Melisenda, di loro fabbricazione, vinse la Coppa Italia nel 1904 con al timone Raimondo Panario; ma anche Selysette, Tina, Cote d’Azur, Amazone sono lavori riconducibili a questo cantiere. Nel 1907 Attilio Costaguta, ormai abile nella progettazione, vara Nitokris, nome di una regina egiziana della VI dinastia; Titania, Cesarina, Doris, Maresa, Raffica. Nel 1912 Sirdhana (8Mt.) con al timone Raimondo Panario riconquista la Coppa Italia. Nel 1913 Syrtica; nel 1914 Gea, Oceana, Pina. Come fece precedentemente Attilio con lui, Ugo fa spazio alla forte creatività del fratello minore Mario Costaguta, disegnatore di razza nato nel 1889. Al contrario, il fratello Cesare (nato 1881) non ha mai lavorato in cantiere. Con l’inizio della prima guerra mondiale il cantiere è messo sotto la direzione dell'Ansaldo per le costruzioni per la guerra lagunare. Attilio continua lo stesso la sua produzione. Nel 1920 Attilio ritorna a essere il titolare del cantiere e vara subito Aila e Furia; nel 1923, Antinea e Orsa II; 1925, Astrea, Gabbiana, Venilia; 1926, Balilla, Chirta III, Etra 8 metri S.I. che nel 1926 vince la bellezza di 39 primi premi.
Proseguendo la conta diremo che nel 1927 l’ingegnere Filippo Tassara juniores mette in mare Genaria; del 1928 è la volta di Azio e Licea dei fratelli Bruzzo proprietari delle acciaierie di Bolzaneto; 1929, Ardea. La goletta Emilia varata il 16 settembre 1930. Il proprietario è il gr. Uff. Attilio Bruzzone dell'Eridania Zuccheri; a lanciare la bottiglia di spumante è stata la signora Emilia Bruzzone.
Sul libro "Dove il Vento Regna" si legge: "Attilio, uomo della prima generazione novecentesca, più futurista che romantica, col suo senso antiartistico, inconsciamente in antitesi con il fratello, il poeta del mare, anticipava a tutti la figura dell'imprenditore moderno tanto che, nel 1909 costruì il primo aereo italiano". L'8 metri SI Delphis viene varato nel 1930, assieme al 6 SI Grazia per l'avv. Mario Bruzzone. Del 1931 è la Goletta Americana Jetta di Raffaele Gandolfo. Mizar, varato nel 1932, è cruiser con motore ausiliario. Il 1933 inizia con l'8m SI Orietta del conte Giuseppe della Gherardesca; 1935, Aila; Aria di Benedetto Bruzzo.

Nel 1936 "Italia" 8 SI della FIV di Roma, vince la olimpiade di quell'anno svoltesi nel bacino di Kiel in Germania. Stesso anno, Miranda II, Tian. e ancora Miranda III. Il 1939 inizia con Vega III. La produzione non è certo solo quella su citata, mancano una cinquantina di barche della classe Star degli anni Trenta, una cinquantina di varie classi tra cui i ben noti Monotipi del 1903. Attilio ha stretto rapporti di lavoro e amicizia con tutti i miti della sua epoca come: Duca degli Abruzzi, D’Albertis, Madame Heriot, Gherardesca, Tassara. Nel 1936, il cantiere Costaguta, si guadagnò il diritto di porre i cinque cerchi olimpici sulla parete est del cantiere, quella di fianco alla caserma. Quando c'è stato il "tradimento" che ha dato carta libera alla trasformazione da cantiere a centro commerciale, non è stato neanche lontanamente imposto il mantenimento del simbolo olimpico.


Il mondo a vela
Il nostro mondo
Privacy Policy